Video mapping

ARCHE’ _Archaeological Park Paestum Temple of Neptune

Archè – the beginning, the primordial force that dominates the world – is a video installation that uses the so-called Temple of Neptune as a canvas-cum-screen, creating an inseparable whole between the evanescence of the light-based account and the eternal stone of the temple.

Archè – il principio, la forza primigenia che domina il mondo – è una installazione video che usa come tela-schermo il Tempio c.d. di Nettuno generando un unicum inseparabile, inscindibile, tra l’evanescenza del racconto di luce e la pietra imperitura del tempio. 

Video mapping

The spectacular effect of video mapping to tell the story of the goddess Hera.

With a synaptic procession of symbols, signs, iconographies and architectural developments, offering a narrative of an arche-type of our own culture through the hypertextual language and creating a powerful emotional impact.

 La spettacolarità del video mapping per raccontare il culto della dea Hera con un percorso sinaptico di simboli, segni, iconografie ed evoluzioni architettoniche; per narrare un arche-tipo della nostra cultura attraverso un linguaggio ipertestuale e dal forte impatto emotivo.


alessandra franco artista

Sir. John Soane

Ricostruzioni settecentesce che cercano di risalire, tramite ai templi di Paestum alla mitica capanna primordiale, inizio della architettura e della cultura umana in genere.


video mapping paestum

The project, which was received by the Matron of the Donnaregina Foundation for Contemporary Arts, uses the West facade of the Temple c.d. Of Neptune, one of the best preserved in the Mediterranean, and tells the worship of the goddess Hera, from the “primordial hut” as imagined by architects and artists of the eighteenth century to the classic temple. An “arche-type of our culture through hypertextual language”, is defined by curator Adriana Rispoli.

Il progetto, che ha ricevuto il Matronato della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, usa come tela-schermo la facciata Ovest del Tempio c.d. di Nettuno, tra i meglio conservati del Mediterraneo, e racconta il culto della dea Hera, dalla “capanna primordiale” come l’immaginavano architetti e artisti del Settecento fino al tempio classico. Un “arche-tipo della nostra cultura attraverso un linguaggio ipertestuale”, lo definisce la curatrice Adriana Rispoli.

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